Ci sono momenti dell’anno in cui il Giappone rivela un volto diverso, più intimo, lontano dalle folle e dalle code davanti ai templi. L’inverno è uno di questi. Ed è proprio questo lato più autentico che vogliamo raccontare insieme a Beauty of Japan, il progetto a cui Blueberry Travel partecipa con il supporto di JNTO. Tra dicembre e febbraio, le grandi città rallentano il ritmo, le montagne del nord si coprono di neve soffice e le terme fumano nell’aria gelida, regalando una sensazione di pace che resta impressa nella memoria di chi viaggia.
E per il 2026 abbiamo pensato a chi desidera vivere questo Giappone più autentico: i nostri GiappoTour® invernali di dicembre, gennaio e febbraio, accompagneranno i viaggiatori più curiosi e consapevoli alla scoperta di un Paese lontano dall’overtourism, fatto di atmosfere intime, esperienze genuine e bellezza infinita.
Hokkaido e Tohoku: il regno della neve
In Hokkaido la neve non è una semplice cornice: è la protagonista assoluta. Le giornate iniziano con cieli limpidi e tramonti che tingono di rosa i campi innevati, mentre la sera l’atmosfera diventa ancora più magica – specialmente durante il Festival della Neve di Sapporo (Sapporo Yuki Matsuri) che si svolge solitamente all’inizio di febbraio e presenta spettacolari sculture di neve e ghiaccio, giochi di luce, spettacoli, gare e mercati. E poi c’è Niseko, un nome che per chi ama lo sci equivale quasi a una promessa: piste infinite, neve fresca e quell’energia internazionale che si respira solo nelle grandi località invernali.
Poco più a sud dell’Hokkaido, il Tohoku accoglie tutti con la sua bellezza autentica, fatta di villaggi che sembrano usciti da un dipinto e città dove il tempo scorre lento, ancora legato alle tradizioni. Anche qui, ci sono tantissimi posti incantevoli e immersi nella natura dove è possibile godersi la neve (con piste sciistiche e paesaggi montani) ma anche rilassarsi nelle onsen sparse in tutta la regione. In quest’area è possibile vedere i famosi “mostri di neve”, noti come Juhyo (alberi coperti di ghiaccio e neve che, a causa di un particolare combinazione di venti siberiani e forti nevicate, assumono forme bizzarre e spettrali). Sono visibili in particolare sul Monte Zao.
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La Golden Route: perché visitarla fuori stagione conviene!
Tokyo, Kyoto, Osaka e Nara in inverno hanno un fascino che sorprende. Le strade sono più tranquille, i templi si mostrano senza la folla che solitamente li avvolge (e se arriva una nevicata sottile, l’immagine diventa quasi irreale).
A Kyoto il Kinkaku-ji, il Padiglione d’Oro, riflesso nell’acqua ghiacciata, resta una delle visioni più emozionanti che si possano vivere.
Tokyo, invece, accoglie con il contrasto dei suoi quartieri: l’energia di Shibuya e Shinjuku, le luci infinite che scaldano le serate fredde, e poi l’eleganza dei giardini coperti di brina, un silenzio che raramente si associa alla metropoli.
Ma scegliere la Golden Route in inverno non è solo questione di fascino estetico: è anche il periodo più favorevole per clima e vivibilità.
- Niente piogge o tifoni: l’inverno non coincide con la stagione delle piogge o dei cicloni, e questo rende il viaggio più sereno e senza imprevisti.
- Aria tersa e Monte Fuji nitido: senza caldo afoso né umidità, la foschia scompare. È in questa stagione che il Fuji si lascia ammirare nella sua maestosità, persino dai punti panoramici cittadini e dai belvedere lungo il percorso.
- Meno folla, più autenticità: non essendo alta stagione, le città non sono sommerse dal turismo di massa. Niente code infinite né caos per le strade: questo consente di godersi davvero i luoghi iconici, osservando con calma dettagli che in altri periodi sfuggono.
Vale la pena ricordare che il problema dell’overtourism in Giappone si concentra soprattutto in primavera, durante il celebre hanami. Per chi sogna di ammirare i ciliegi in fiore, può essere una scelta più saggia pianificare un secondo viaggio dedicato a regioni rurali o meno turistiche, dove la fioritura si vive in modo più intimo, lontano dalle folle delle metropoli.

Fioriture invernali: un’anticipazione poetica
Se è vero che la grande stagione dei sakura è in primavera, l’inverno giapponese regala comunque sorprese. Tra gennaio e febbraio è possibile ammirare i pruni in fiore, che con il loro profumo intenso e i colori vividi anticipano la primavera. Inoltre, esistono varietà di ciliegi a fioritura precoce, come i kawazu-zakura e i kanhi-zakura, che sbocciano già a febbraio.
- A Tokyo, ad esempio, a Inokashira Park si possono vedere sakura precoci dalle tinte rosa.
- In giornata da Tokyo si può raggiungere il Sakurayama Park (prefettura di Gunma), celebre per i fuyuzakura, ciliegi invernali che colorano le colline già tra novembre e febbraio.
Queste fioriture hanno il loro fascino scenografico senza il caos dell’hanami primaverile, regalando emozioni sottili: piccoli tocchi di colore che spiccano tra paesaggi ancora invernali.
Onsen e momenti da ricordare
C’è un gesto che in inverno diventa quasi un rituale: immergersi in un onsen all’aperto. Il calore dell’acqua e l’aria fredda che punge il viso creano una sensazione unica, difficile da spiegare finché non la si prova. Dal Tohoku a Hakone, fino in Hokkaido, ogni regione custodisce terme che in questa stagione raggiungono la loro massima espressione.
E Hakone, in particolare, diventa il cuore di questo rituale. Qui, tra ryokan tradizionali e vasche all’aperto con vista sul Monte Fuji, l’inverno regala esperienze indimenticabili: l’aria tersa offre panorami limpidi dalle funivie e dal lago Ashi, mentre il contrasto tra l’acqua bollente e la neve circostante è una delle immagini più iconiche del viaggio.
Non a caso, a fine gennaio parte il nostro GiappoTour® Diamante che include proprio Hakone nel suo itinerario, così da permettere ai nostri viaggiatori mirtilli di godere appieno di questa magia: pernottamenti strategici in strutture con onsen, attività pensate nelle ore di luce migliori per ammirare il Fuji San e momenti dedicati al relax nelle acque termali.

Festival ed esperienze locali
Gennaio e febbraio sono mesi di celebrazioni. A Tokyo il Dezomeshiki, con le spettacolari esercitazioni dei pompieri, anima la città, mentre a Takasaki il mercato delle bambole Daruma riempie le strade di colore e significati simbolici. In molte città si svolge anche il pellegrinaggio alle sette divinità della fortuna: un percorso che unisce spiritualità, tradizione e scoperta di angoli nascosti.
Climi e atmosfere diverse
Il nord regala paesaggi bianchi e temperature rigide, ideali per chi sogna la neve vera. Nelle città della Golden Route l’inverno è più mite, con giornate fresche e cieli limpidi, mentre Okinawa, a sud, resta una parentesi quasi primaverile: un’alternativa sorprendente se cerchi un clima dolce senza rinunciare al Giappone.
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Capodanno in Giappone con GiappoTour!
Tra le esperienze più speciali che proponiamo per l’inverno c’è il nostro GiappoTour® Gold di Capodanno, pensato per chi vuole vivere le festività in un modo diverso, immerso nella cultura giapponese. Il passaggio al nuovo anno in Giappone non ha nulla a che vedere con fuochi d’artificio e feste rumorose: è un momento intimo, spirituale, fatto di visite ai templi, preghiere per il futuro e gesti di buon auspicio.
Durante il tour accompagniamo i nostri viaggiatori lungo i luoghi iconici del Giappone, arricchendo l’itinerario di esperienze uniche: l’atmosfera sospesa dei templi di Kyoto illuminati dalle lanterne, Tokyo che si prepara all’Hatsumōde (la prima visita dell’anno al santuario), e le tradizioni che rendono questo periodo così diverso da qualsiasi altro momento dell’anno. È un modo per iniziare l’anno nuovo con un viaggio che rimane nel cuore, lontano dal rumore e vicino all’anima autentica del Giappone.
Visitare il Giappone in inverno significa incontrare un Paese diverso, più autentico, più vicino. Non è solo questione di neve o di paesaggi: è l’atmosfera, il silenzio, il calore che si trova negli sguardi delle persone e nelle piccole cose quotidiane. È un viaggio che resta addosso, come il profumo dell’aria fredda al mattino o il tepore di una tazza di tè condivisa dopo una giornata nella neve.
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Roberta Manis