Volete fare un’escursione a Nikko da Tokyo, ma avete bisogno di qualche consiglio? Greta Dealessi ci racconta quali sono le 4 cose imperdibili da fare qui!
Come Firenze per l’Italia, anche Nikko è stata capitale, non solo morale, del Giappone. Sotto il regno di Tokugawa Ieyasu la luce del sole (questo significa Nikko in giapponese) fa risplendere ancora oggi questa splendida cittadina ricca di storia e templi patrimonio UNESCO a sole due ore di treno da Tokyo.
1. Il Tosho-gu e la visita alla tomba di Tokugawa Ieyasu
Una tappa da non perdere assolutamente, anche perché migliaia di turisti e scolaresche ogni giorno giungono tra queste montagne solo per vedere questo famosissimo tempio patrimonio dell’umanità. Cercate di visitarlo di prima mattina o nel tardo pomeriggio: la calca è davvero intensa nei weekend e nelle festività.
Tutto il complesso è spettacolare, a partire dalla stalla del bianco cavallo sacro che aiuta i monaci a portare le provviste fin quassù e che magari avrete la fortuna di veder riposare nella stalla sacra piena di decorazioni delle famose tre scimmie (divenute simbolo della città) che si coprono occhi, orecchie e bocca per non vedere, non sentire e non pronunciare malvagità. Salendo la terza scalinata voltate a sinistra ed entrate nell’Hongido, il tempio del dragone che piange.
Il significato di questo strano nome vi verrà spiegato (anche in inglese) dal monaco buddista che farà “piangere” il drago dipinto sul soffitto… Non vi svelo altro: lo scoprirete voi! Il Toshogu, con i suoi dragoni bianchi su colonne dorate è così bello che è un peccato non poterlo fotografare all’interno.
Se volete una foto “alla giapponese” seguite la ressa di turisti in fila per fotografare il Nemuri Neko, un bassorilievo di un gatto dormiente sulla porta che apre sulla scalinata verso la tomba di Ieyasu. La salita è molto impegnativa, e a qualcuno può sembrare non valere lo sforzo, ma i più devoti la affrontano pur di pregare l’anima dello shogun.
2. Una passeggiata all’abisso di Kanganmafuchi.
Se volete raggiungere un posto magico, tranquillo, immerso nella natura e lontano dalla ressa del Toshogu, scendete al torrente e risalitelo per 10-15 minuti fino a raggiungere un ponticello. Da qui, ancora 10 minuti di cammino per arrivare ad un piccolo orrido sulla cui riva siedono decine di statue di antenati vestite con abiti rossi.
Le comitive di turisti non arrivano fin qui e forse per questo la magia del luogo si è conservata. Sedetevi sulla riva come loro e rilassatevi prima di ritornare nel caotico centro paese.
3. Il tramonto allo Shinkyo, il sacro ponte rosso.
Se avete la fortuna di soggiornare a Nikko o di poter far tardi, il ponte rosso, secondo soggetto delle fotografie dei turisti giapponesi dopo il Nemuri Neko, è da godere al tramonto. Il sole scende alle sue spalle nella valle lo accende. Se ci aggiungete i colori del foliage autunnale le foto saranno da incorniciare!
4. Una gita alle cascate della ragioni Oku-Nikko
Nell’area intorno a Nikko (Oku-Nikko), oltre alla famosa stazione termale di Yumoto Onsen e al lago Chuzen, troverete le tre cascate più belle (e alte) di tutto il Giappone.
La cascata Kegon-no-taki è raggiungibile solo con un lungo trekking, quella di Ryuzu è un po’ più vicina, ma il viaggio in bus per raggiungerla è un po’ costoso (15€ a tratta) e impiega 2 ore, mentre le cascate di Kirifuri sono le più vicine alla cittadina, raggiungibili comodamente in 15 minuti di bus. La breve camminata in mezzo al bosco è rinfrescante e termina sulle terrazze in legno panoramiche che affacciano sull’imponente cascata. I più arditi potranno scendere fino alla base, la camminata è impegnativa e dura circa 4:30h tra andata e ritorno (chiedetela cartina al centro informazioni della stazione Tobu Nikko). Non troverete molto per rifocillarvi a Kirifuri se non un ristorante che serve udon o una lussuosa brasserie con vista cascate. L’ultimo bus per Nikko è alle 17:15.
Ti è venuta voglia di provare questa esperienza?
Non resta che preparare la valigia!
Greta Dealessi