Lāimmagine pubblica diĀ AkihabaraĀ (per gli amiciĀ Akiba), il tempio dei nerd e per tanti di suo unāottima ragione per fare un viaggio a Tokyo, ha iniziato a cambiare allāinizio degli anni 2000.
Lāiniziativa del Ministero dellāEconomia, del Commercio e dellāIndustria nota comeĀ āCool Japanā, volta a promuovere allāestero i prodotti della cultura popolare locale (anime e manga in primo luogo), ha fatto capire allāinteroĀ GiapponeĀ che i nerd locali non erano solo dei soggetti strani e che la loro Mecca,Ā Akihabara, non era questo luogo di perdizione per tizi con lo zainetto, la mascherina e lāaria strana.
Da Gran Bazar dell’elettronica a paradiso per Otaku e Nerd
Ć davvero profondo il mutamento subƬto dal quartiere nel corso dellāultimo decennio. Sviluppatosi nel secondo dopoguerra come mercato nero prima eĀ gran bazar dellāelettronicaĀ di consumo poi, il dedalo di negozietti di materiale elettrico e componenti per computer di Akihabara (āil campo delle foglie dāautunno) continua a cambiare pelle. I palazzoni dei megastore sorgono lĆ dove un tempo era tutta campagna di piccole botteghe, i grandi marchi come Yodobashi e Mandarake divorano i pesci più piccoli e ne svuotano i magazzini.
Tanti micro-negozi votati alĀ retrogamingĀ non ci sono più. Eppure il cuore indie diĀ AkibaĀ batte ancora: alcune piccole, storiche attivitĆ resistono al mercato e alla globalizzazione, a quello che vuoi, e ne nasce ogni tanto perfino qualcuna nuova. Orientarsi in mezzo a centinaia di negozi, sedimentati uno sullāaltro nei vari piani dei palazzi, ĆØ tutto fuorchĆ© semplice. Visitarli tutti in pochi giorni semplicemente impossibile.
Akihabara: una passeggiata ĆØ sempre una scoperta
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Ma il bello diĀ AkihabaraĀ ĆØ anche questo: scoprire un posto in cui vendono computer degli anni 80 come nuovi, dare la caccia a quel robot o a quella figure setacciando ogni negozietto di usato, consumare un chilo di monetine da 100 yen in una sala giochi, fermarsi a guardare le cose meravigliosamente inutili ammucchiate una sullāaltra che affollano i box trasparenti degli store che li noleggiano ai venditori privati.
Dai gunpla di Gundam già assemblati e dipinti alle collezioni di tappi di bottiglia di Star Wars, ci trovi davvero di tutto. E i gadget, le t-shirt, i gashapon, i maid cafè. Le ore trascorrono, le buste degli acquisti si gonfiano, gli occhi si riempiono di stupore. Cambia, Akihabara, al ritmo con cui cambiano i videogiochi, gli anime e tanti altri hobby, sempre più di massa e meno di nicchia, ma resta comunque la grande terra promessa di ogni nerd che si rispetti.
Ti ĆØ venuta voglia di fare una passeggiata ad Akiba?
Non resta che preparare la valigia!
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Roberta ManisĀ