Viaggiare è un’esperienza di cui la nostra crescita come esseri umani ha bisogno.
Superiamo non solo i confini fisici della nazione in cui siamo nati, ma anche i limiti mentali che spesso si creano inconsciamente perché vissuti per anni immersi in un’unica cultura.
Allora prepariamo la valigia, chi velocemente e con passione, chi piano piano e gran minuzia.
Speriamo solo di aver messo tutto ciò che serve, anche se ciò di cui abbiamo davvero necessità lo troveremo una volta scesi dall’aereo.
I fiocchi di neve cadono, coriandoli morbidi per festeggiare l’arrivo a destinazione.
I pensieri si condensano, disperdendosi come nuvole bianche nell’aria gelida.
Si respira un mondo nuovo.
Dal primo momento in cui si mette piede a terra sino a quando si riparte stanchi e soddisfatti i nostri sensi proveranno sensazioni intense, vivide ma allo stesso tempo soffuse, come quando si aprono gli occhi per la prima volta dopo un lungo sonno.
Guardando fuori dal finestrino della navetta che porta in hotel si scorgono foreste intricate, laghi che si allungano verso l’infinito, si avverte l’assenza dell’uomo.
Si vede il silenzio ancora prima di averlo udito.
C’è una mancanza di suono artificiale ma, se si ascolta bene, si possono percepire i sospiri della neve che si accomoda sul terreno freddo, gli scricchiolii del ghiaccio che si solidifica con pazienza, il battito del cuore colpito da uno spettacolo incredibile.
Ma non è solo stupore e meraviglia, è anche Freddo, quello vero. Che scava tra i vestiti, supera le protezioni e si avvicina alla pelle, forse per cercare quel calore di cui tutti parlano ma che non ha mai provato. Ti sfiora e se ne va, tingendoti le ciglia di bianco, lasciandoti un regalo per ringraziarti di quel poco di tepore che ti ha rubato.
Eppure è un attimo tornare a scaldarsi davanti ad una zuppa, ad una porzione di pesce appena arrostito, ad un dolce cotto sulla fiamma viva di un falò.
L’allevatore di renne ti fa entrare in casa sua, ti offre un caffè, con il suo idioma traboccante di vocali e spigoli ti racconta di com’è vivere nel nulla, in compagnia della propria famiglia e di quei simpatici animali dalle corna sottili. Lo fa con un sorriso sul volto, e allora sai che non scambierebbe la sua vita con quella di nessun altro.
Così come l’istruttore che ti spiega come guidare una slitta tirata dagli husky, mentre tutt’intorno a te l’aria trabocca delle voci dei cani che chiedono di poter correre sulla neve, di sentire il “via” urlato prima della partenza e poter muovere le zampe e scivolare con te sulle distese bianche che sembrano non avere mai fine.
Poi scende la notte e sale la trepidazione.
Si esce nel buio decorato di stelle per incontrare una bellezza senza pari.
Proprio come una timida fanciulla invitata al suo primo ballo, l’aurora spesso fatica a mostrarsi agli occhi curiosi.
Ma quando finalmente ti porge la mano e comincia a danzare potrebbe andare avanti tutta la notte, e tu non smetteresti mai di osservarla ondeggiare.
Il mondo artico non ha un cuore freddo, no.
Il suo cielo si tinge di rosa, arancione, giallo, blu, a ogni ora del giorno perché non gli basta indossare un unico colore. Ti accoglie in modo cheto e con la stessa dolce malinconia ti lascia andare via, sapendo che non lo dimenticherai facilmente.
Questo è vivere un’avventura artica.
È arrivato il momento, non credi?
Sai che Blueberry Travel è un Tour Operato specializzato in Tour alla ricerca dell’Aurora Boreale? Se stai pensando ad un viaggio non esitare a contattarci: Mail: info@blueberrytravel.it E dai un’occhiata qui per tutti i nostri Tour in Lapponia. |