La storia del tempio Senso-ji

Non esiste una data certa diella fondazione del Senso-ji. Siamo però sicuri che risalga al settimo secolo, cosa che lo renderebbe il tempio Buddista più antico di tutta la capitale. La leggenda che racconta sulla costruzione del tempio è molto interessante.

Pare infatti che, verso il 628, due pescatori del villaggio di Asakusa erano intenti a pescare nelle acque del vicino fiume Sumida. La cosa particolare che capitò ai due pescatori in quel giorno fù che nella rete non trovarono pesci, ma una statua che sembrava essere d’oro.

I due pescatori, sorpresi ma inconsapevoli dell’effettivo ritrovamento, gettarono la scultura in mare. Sbarazzarsene non era però così semplice. Nonostante i pescatori si spostarono diverse volte dal luogo del ritrovamento originario, nella loro rete continuavano sempre a ritrovare la piccola statua dorata.

Decisero quindi di riportare la piccola opera a terra e mostrarla al saggio del villaggio. Questi, riconosciuta la scultura come una statua della Dea Kannon, decise di costruire un tempio per venerarla. Da quel momento è cominciata la storia del tempio Senso-ji, uno dei più famosi di tutto il Giappone.

Millenni di guerre, terremoti e incendi hanno modificato notevolmente l’aspetto originario del tempio, che non potrà fare a meno di stupirti grazie ai suoi colori e l’imponenza degli ingressi.

Solitamente si accede al tempio attraverso il Kaminarimon, diventato il simbolo di tutto il santuario. Attraversato il portale si arriva nella famosa strada di Nakamasise, una via di qualche centinaio di metri che ospita negozi di souvenir e dolciumi (da provare i manju).

Percorsa Nakamise si arriva al secondo portale, Hozomon, che si trova vicino al padiglione principale del tempio. Sulla sinistra è già ben visibile la famosa pagoda (che si vede nella foto). Facendo una deviazione di qualche decina metri sulla sinistra, è possibile raggiungere il padiglione Yogodo.