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TOP 8 musei giapponesi da non perdere

Il Giappone è un Paese ricco di attrattive, non solo naturalistiche, storiche o architettoniche, ma anche culturali, nel senso stretto del termine.
Offre, infatti, una selezione di musei da far invidia alle altre Nazioni.
Di tutti i tipi, per tutti i gusti.
Quello che segue non è un elenco dei migliori – perché sarebbe arduo scegliere-, ma un’accurata selezione di generi differenti per dimostrare la grande varietà e farti perdere nella scelta di quale vedere (spoiler: tutti!)
Sono presenti anche ovviamente alcuni dei miei preferiti, l’esperienza in prima persona è sempre un buon biglietto da visita.

1. Museo Ghibli

 

Situato all’interno di un grande parco verde, in un quartiere periferico di Tōkyō, non poteva mancare da questo elenco. Mecca per gli amanti dello studio di animazione più famoso del mondo, visitarlo è come fare un viaggio all’interno di un sogno.
Non ti mentirò, è piccolino, ma certo è un concentrato di magia e creatività. Sviluppato in altezza, piuttosto che in larghezza, ha 3 piani di intricati labirinti, stanze da scoprire e particolari su particolari che continuano a stupire l’occhio e la mente.
Neanche un elemento è fuori posto, neanche un dettaglio è lasciato al caso, dal ristorante alla piccola bancarella che vende bibite colorate. Dal cinema che proietta corti inediti al biglietto composto da un fotogramma originale dalla pellicola dei film.
Imperdibile, è l’unica parola adatta.

Finalmente chi desidera andare in Giappone, ed è disposto a rispettare alcune limitazioni, potrà realizzare il suo sogno.

2. Edo Tokyo Museum

 

C’è chi è andato a Ryogoku, quartiere di Tōkyō famoso per il sumō, per osservare gli allenamenti dei sumoka e poi si è fermato scoprendo che la zona aveva molto più da offrire.
Infatti è qui che sorge l’Edo Tokyo Museum, un museo che racconta una storia, quella della capitale del Giappone quando ancora aveva un altro nome.
È un’esperienza interattiva che non solo ti fa vedere, ma ti fa proprio vivere la quotidianità dei cittadini tra il 1600 e il 1800 con miniature, ricostruzioni di edifici e negozi e installazioni perfette per fare le foto.
In alcuni orari è anche disponibile una guida volontaria parlante inglese.

3. Teamlab Borderless

 

Uno dei musei, una delle esperienze più innovative negli ultimi tempi, il museo Teamlab ha in realtà due location con nomi ed installazioni leggermente diverse: il Borderless e il Planets.
Un’esperienza immersiva al 200% creata da un collettivo di artisti, programmatori, matematici, ingegneri, animatori CG e architetti.
Abbiamo a che fare con un museo interattivo e tecnologicamente avanzato, in cui ogni stanza continua a cambiare, fiori sbocciano, animali si spostano camminando, luci si muovono ed esplodono in mille colori.
Il tutto grazie a led, proiettori, giochi di luci e ombre studiate per una ventina d’anni prima di essere proposte al pubblico.
Un museo d’arte digitale che lascia un impatto talmente forte da essere ricordato per lungo lungo tempo.

4. The Shinyokohama Ramen museum

 

Un luogo unico, un museo completamente dedicato a una pietanza amatissima e che da qualche anno spopola anche in Italia: il ramen.
Si comincia con la narrazione della storia di questo piatto, originario della Cina e giunto in Giappone per essere cambiato e personalizzato secondo i gusti giapponesi. Ti vengono mostrati tutti i tipi di zuppa esistenti -sono tanti- e i vari topping.
Inoltre c’è una riproduzione dei vari ristorantini che c’erano a Shitamachi, una vecchia parte di Tokyo, nel periodo in cui il ramen ebbe il suo picco di fama, intorno al 1958.
Se ti andasse potresti anche assaggiare mini porzioni di ogni pietanza e prendere dei cup ramen dalle macchinette.

5. 21st Century Museum of Contemporary Art

 

Kanazawa è di per sé una cittadina molto tradizionale, con i suoi quartieri rimasti bloccati nel tempo, ma questo non vuol dire che sia una meta “vecchia”.
Ha infatti diversi punti di interesse al passo coi tempi. Uno di questi è uno spettacolare museo di arte contemporanea che ospita opere di artisti innovativi sia giapponesi sia provenienti dal resto del mondo.
Anche l’edificio in sé è peculiare: è un edificio circolare senza una facciata o un’entrata principale, per non far passare il messaggio che l’arte possa essere percepita in un solo modo, in una sola direzione.
Una delle installazioni permanenti più famose è la piscina di Leandro Erlich che si può vedere da sopra e dall’interno, come essere sott’acqua.

6. Takayama matsuri yatai kaikan

 

Non lontana da Kanazawa, c’è una cittadina nascosta tra le montagne che offre pranzi luculliani a base di ottima carne, una passeggiata in un’altra epoca e un museo incredibilmente colorato e divertente.
Il Takayama festival si tiene due volte all’anno, una in primavera e una in autunno ed è considerato uno dei tre più belli del Giappone. Durante questo avvenimento vengono utilizzati degli yatai, delle portantine decorate sostenute ai 4 lati da persone e portate in processione lungo le strade; ma non si parla di processioni silenziose e tranquille, bensì di occasioni per urlare cantare e divertirsi. Questi yatai sono altari portatili dedicati agli dei costruiti come fossero piccole case.
Al museo di Takayama potrai vedere queste antiche creazioni, possono avere anche qualche centinaia di anni, opera dei migliori artigiani della zona.

7. Teshima Art Museum

 

Un museo che sorge in mezzo alle terrazze di coltivazione del riso su un’isola rurale, e già cominciamo bene.
L’edificio principale è un mix di cemento e giochi d’acqua, ma molti altre installazioni sono sparse per tutta la superficie dell’isola, come se fosse un unico enorme museo a cielo aperto.
Ospitano opere di artisti contemporanei e uno dei nomi di maggior spicco è Kusama Yayoi, la folle e geniale creatrice di pezzi unici coperti di puntini.
Un’esperienza quindi non solo racchiusa tra le proverbiali “quattro mura”, ma che coinvolge la comunità e l’ambiente circostante, donandosi reciprocamente un valore aggiunto.

8. Upopoy Ainu National Museum

 

Aperto nel 2020 è il primo museo ufficiale dedicato interamente alla cultura Ainu, la popolazione indigena del Giappone che ora è stanziata a Nord.
Si trova in Hokkaido, nello specifico a Shiraoi, è composto di un parco con un museo fisico ma anche diversi edifici in cui si può sperimentare in prima persona la cultura ainu con danze , canti e artigianato.
In alcune occasioni vengono anche mostrate cerimonie tradizionali e i visitatori possono indossare i costumi tipici della popolazione.
“Upopoy” significa letteralmente “cantare insieme”, e l’edificio del museo consiste in un teatro con un’esposizione permanente che spiega la loro vita quotidiana e la storia.
Si tratta sicuramente di un’ottima possibilità di conoscere qualcosa in più di una cultura di cui sappiamo pochissimo.

Tutto questo aumenta il desiderio di fare le valigie e partire. Ma noi siamo pronti, quindi non ti resta che dare un’occhiata ai nostri tour.

Monica Fumagalli

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Monica Fumagalli
Scritto da:
Monica Fumagalli
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