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Intervista: “Cacciatrici di aurore boreali”

Abbiamo intervistato Karina Weinschenk, professione: cacciatrice di aurore boreali. Un lavoro affascinante e misterioso non solo perchè le consente di vedere uno dei fenomeni più amati del Nord, ma anche perchè le consente di regalare emozioni a tantissime persone in cerca della loro attimo di magia con l’aurora boreale. Una bella intervista che proponiamo in due parti, ecco la prima.

D: DOVE SEI NATA E DOVE VIVI ADESSO?

R: ciao, il mio nome è Karina e sono nata in Germania da padre tedesco e madre norvegese. Adesso vivo a Tromsø – conosciuta anche come la Parigi del nord o la Porta dell’artico – 69° di latitudine nord.

D: PERCHÉ HAI DECISO DI TRASFERIRTI NEL “PROFONDO NORD”?

R: la ragione principale di questa decisione sta nel fatto che volevo dare ai miei figli l’opportunità di imparare la lingua norvegese e fargli frequentare il ramo norvegese della mia famiglia. Sono legata a questa regione del nord da quando sono nata; ho sempre desiderato vivere qui – mai da nessun’altra parte – solo a Tromsø.

D: COM’È VIVERE NEL MEZZO DELL’ARTICO?

R: vivere a Tromsø non è poi così diverso che vivere da qualunque altra parte. In estate, quando le giornate sono interminabili, facciamo cose da pazzi come passeggiare sul ghiacciaio o scalare la vetta di qualche montagna proprio nel cuore della notte. Ci piace essere attivi in questa stagione in cui il sole non scende mai sotto l’orizzonte. Questo non significa tuttavia che andiamo in letargo durante l’inverno, anche se abbiamo pochissime ore di luce a causa della notte polare. Usciamo con gli amici, andiamo a sciare e giriamo in bicicletta o cose del genere… la vita è vita dopotutto!

D: COM’È IL CLIMA NELL’ARTICO? PUOI DESCRIVERE UN PO’ L’AMBIENTE IN CUI VIVI?

R: Tromsø è una piccola isola, racchiusa dall’omonimo canale da un lato e dal canale di Sandnes dall’altro. Sulla sponda opposta al canale di Tromsø si trova la terraferma, mentre dall’altra parte del canale di Sandnes si trova la quinta isola più grande di tutta la Norvegia, l’Isola di Kvaløya – l’Isola delle Balene. Le montagne svettano imponenti e la punta più alta che si può vedere da Tromsø ha un’altezza di 1238 metri. Il tempo non è poi così male, anche per via dell’azione mitigatrice della Corrente del Golfo, che ci consente di avere un clima abbastanza mite, almeno sulla costa. Certo, qualche inverno è più rigido di altri, come ad esempio quello del 1966, dove è stata raggiunta la temperatura di -18.4° C, la più bassa mai registrata a Tromsø. A mio parere il tempo qui è come da ogni altra parte: imprevedibile.

D: CHE TIPO DI RAPPORTO HAI SVILUPPATO CON LA NATURA CHE TI CIRCONDA, COSÌ FRAGILE E COSÌ IMPONENTE ALLO STESSO TEMPO?

R: beh, quando si vive in una zona così remota, devi prenderti cura della natura. Tutti gli abitanti dell’artico fanno qualunque cosa sia necessario per proteggerla, ma allo stesso tempo, ne usufruiscono durante il tempo libero. Tromsø è una piccola città (adesso circa 69000 abitanti) dove tutto è vicino. Ad esempio, si possono utilizzare gli sci per andare a lavoro la mattina. E’ così bello poter vivere in città ma allo stesso tempo essere così vicini alla natura incontaminata. L’aria è fresca e limpida e, quando è notte, è possibile ammirare le stelle nel cielo. Ho avuto dei clienti nei miei tour che non avevano mai visto un cielo così limpido. Per me è un vero privilegio vivere qui.

D: QUALI ATTIVITÀ SI POSSONO FARE A TROMSØ SIA IN INVERNO CHE IN ESTATE?

R: a Tromsø si possono fare tantissime attività. In inverno le più richieste sono quelle che consentono di godersi l’incredibile natura artica, come la slitta trainata da renne, la motoslitta, il safari con gli husky, o la pesca nel ghiaccio. In estate invece è possibile fare trekking o hiking nelle Lyngen Alps o sulla costa, andare a pescare o fare escursioni a cavallo. Ci sono infine delle attività che possono essere fatte tutto l’anno, come girare per le animate vie del centro di Tromsø, visitare la famosa cattedrale artica o l’interessante museo cittadino dedicato alla cultura e alla gente Sami o il museo delle esplorazioni polari che racconta le incredibili avventure di esploratori come Roald Amundsen, Fridjof Nansen e Umberto Nobile. E’ poi possibile prendere la funicolare e salire sul monte Storsteinen (421 metri sul livello del mare) dove si ha un panorama magnifico, o imbarcarsi su un traghetto e visitare i dintorni di Tromsø o, ancora, provare uno dei viaggi più del mondo, a bordo dell’Hurtigruten.

D: QUALE ASPETTO TI AFFASCINA DI PIÙ NEL VIVERE LASSÙ?

R: il fatto di avere uno splendido ambiente naturale in cui immergermi ogni volta che voglio.

D: PERCHÉ HAI DECISO DI DIVENTARE UNA CACCIATRICE DI AURORE?

R: avendo una madre norvegese, l’aurora boreale è stata sempre parte della mia vita. Ricordo che lei mi raccontava delle storie sull’aurora sin da quando ero bambina. Mi diceva che i bambini non potevano andar fuori quando le luci del nord erano visibili e per nessun motivo si doveva fischiare o sventolare un fazzoletto bianco mentre si stava fuori. In caso contrario, le luci sarebbero scese sulla terra e avrebbero portato via i bambini. Ho iniziato i tour per l’aurora boreale due inverni fa. Prima di farlo professionalmente comunque, ero solita andar in giro a caccia di aurore con gli amici di vari paesi, ed era divertente, parecchio divertente! Visto che qui in città ci sono tantissime persone che vengono appositamente per vedere l’aurora, ho deciso di provare a far diventare questa passione una professione. Sono anche una guida professionista e mostrare ai turisti gli aspetti più affascinanti della Scandinavia è per me un grandissimo piacere.

D: COSA HAI PROVATO LA PRIMA VOLTA CHE HAI VISTO L’AURORA BOREALE?

R: la prima volta che ho visto una vera aurora boreale è stato nell’inverno del 1998. Non riuscivo a credere che le luci stessero danzando e che tutto il cielo fosse tinto di verde e porpora. Molti dicono di sentirsi un puntino nell’universo quando le vedono. In realtà è quasi impossibile dire cosa si provi perché per ciascuno è un emozione diversa.

D: E’ DIFFICILE VEDERE L’AURORA BOREALE? QUALI SONO LE PRINCIPALI CONDIZIONI RICHIESTE PER VEDERLA?

R: vedere l’aurora non è poi così difficile. A mio parere serve la giusta combinazione di cinque elementi distinti:

1) cielo buio;
2) un po’ di attività solare;
3) cielo terso;
4) essere puntuali;
5) essere nel posto giusto.

Mi spiego meglio. A volte, anche se si è lontani da fonti di inquinamento luminoso e il cielo è perfettamente buio, non si riesce a vederla. Lo stesso può succedere quando c’è un intensa attività solare e il cielo è molto terso. Ciò che importa veramente è la combinazione di questi elementi.

Viceversa, ho visto l’aurora personalmente anche senza attività solare e quando nevicava e il cielo era nuvoloso… la cosa più importante è trovarsi nel posto giusto al momento giusto. L’aurora è imprevedibile. Non si può mai sapere quando sarà visibile, quanto sarà forte, per quanto tempo starà nel cielo o che tipo di forma avrà. Nella maggior parte dei casi comunque se si esce per tre giorni consecutivi si riesce a vederla.

D: QUAL È IL MIGLIORE PERIODO PER VEDERE L’AURORA?

R: non so dire se esiste una stagione che preferisco. Finché il cielo è buio è possibile vedere l’aurora. Ho visto la prima aurora della nuova stagione il 20 agosto mentre, lo scorso 13 aprile ho visto l’ultima prima dell’estate. Alcune persone dicono che deve esserci freddo, ma non sono in grado di confermare questa affermazione. A mio giudizio la scelta della stagione dipende molto dall’esperienza complessiva che si vuole vivere nell’Artico e quali condizioni climatiche si preferiscono. Alcune persone hanno paura del freddo ma posso dire di aver avuto persone dall’Australia e dall’Indonesia in uno dei miei tour che sono sopravvissute!

D: QUALI SONO LE PRINCIPALI REAZIONI DEI TUOI CLIENTI QUANDO VEDONO L’AURORA?

R: tutti rimangono affascinati quando l’aurora boreale inizia la propria danza nel cielo. Alcuni piangono, altri ridono, altri ancora ballano o si abbracciano o, semplicemente, si godono lo spettacolo in silenzio.

D: E’ DIFFICILE FOTOGRAFARE L’AURORA?

R: Non è poi così difficile quanto si potrebbe pensare. Suggerisco sempre di avere a disposizione una fotocamera reflex digitale ma anche alcune nuove “bridge” sul mercato non sono male. A volte è possibile anche con una buona compatta, ma la qualità dell’immagine non è gran che. In questi casi – secondo me – è meglio limitarsi a godersi lo spettacolo e dimenticare la macchina fotografica.

D: QUAL È L’ABBIGLIAMENTO PIÙ ADATTO PER UN TOUR ALLA RICERCA DELL’AURORA BOREALE?

R: Gli abiti caldi sono indispensabili. Utilizzare leggins o altri tipi di pantaloni non imbottiti è una pessima idea. Si passano all’aperto sei ore e anche se non dovesse far freddo all’inizio, lo farà sicuramente durante il corso della serata. Anche altri accessori come scarponcini da trekking, guanti, sciarpa e berretto di lana risultano molto utili per fornire il giusto isolamento e mantenere il corpo al caldo.

D: QUANTO DURA UN TOUR PER L’AVVISTAMENTO DELL’AURORA?

R: Cacciare l’aurora boreale significa trovarsi al posto giusto al momento giusto. Basandomi sulle condizioni meteorologiche della giornata decido che direzione prendere. Durante il tragitto faccio sempre alcune tappe. La prima sosta è dedicata alla preparazione delle fotocamere, ma a volte riusciamo a vedere le luci del nord già in questa situazione. Ciascun tour è diverso da un altro e il numero di soste o il numero di chilometri percorsi può variare parecchio da caso a caso. Cerco comunque di guidare sempre un po’ tra una sosta e l’altra. In questo modo si riescono a vedere luoghi diversi e inoltre durante il periodo che passiamo nel minivan i clienti hanno modo di scaldarsi. Non faccio mai una sola sosta in un tour.

D: QUAL È STATA L’AURORA PIÙ IMPONENTE CHE TU ABBIA MAI VISTO?

R: vedere l’aurora boreale è molto frequente qui al nord. Fino ad ora, la serata più memorabile che ho avuto, è stata nel gennaio 2012. L’aurora aveva forme differenti; a volte sembrava un arcobaleno, a volte una tenda, altre volte ancora assomigliava ad una corona. Ricordo che quella sera siamo riusciti a vedere ben 10 aurore a forma di corona. Normalmente l’aurora si vede intorno a mezzanotte ma quella sera riuscimmo a vederla già alle 19.45. Dopo la prima corona ogni singola aurora che è comparsa ha cambiato la sua forma sino a diventare una corona… non avevo mai visto uno spettacolo del genere.

Grazie Karina! Ci vediamo nell’artico!

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Hai qualche dubbio e vorresti qualche altra informazione? Contattarci alla mail info@blueberrytravel.it.

Non resta che preparare la valigia!

Roberta Manis
Scritto da:
Roberta Manis
Roberta ha iniziato a viaggiare a 20 anni e da allora non si è più fermata dando sempre priorità alla scoperta del mondo. Ama il Giappone ed i mondi artici, il suo eroe è Ernest Shackleton ed è mamma di Aurora.
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